La più antica descrizione dell’ipnosi la troviamo nella Bibbia nel libro della Genesi: “Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo su Adamo che si addormentò. È mentre dormiva, Dio prese una delle sue costole, mettendo carne al suo posto; poi con la costola tolta all’uomo, formò la donna e la condusse da Adamo”. Quale miglior prova di anestesia ipnotica? L’ipnosi è vecchia come l’uomo! Troviamo una tecnica autoipnotica nell’incisione di una stele egiziana del re Ramsete XII, all’incirca tremila anni fa, usando una lampada accesa. Nel Papiro Gnostico del II secolo a.c., vi sono accuratissime descrizioni di tecniche ipnotiche. Il sogno, connesso al sonno, ha sempre avuto fondamentale importanza nella vita umana. I messaggi divini erano ispirati dal sogno ed usati religiosamente. Da qui la tendenza a ricreare un sonno a comando per motivi augurali e d’auspicio. L’ipnotismo fu usato nell’antico Egitto ed in Grecia per fini religiosi, i sacerdoti ipnotizzavano per avere risposte dagli Dei. L’attenzione vera verso l’ipnotismo, dopo la fase di transizione del Medioevo, si ha verso la fine del 1700 con Franz Mesner con il “Magnetismo Animale”. La vera ipnosi fu introdotta casualmente da un suo allievo, il marchese di Puységur (1715-1825) nella sua casa di campagna ove ipnotizò un contadino che, caduto in un sonno profondo, sembrava insensibile ad ogni richiamo. Il termine “ipnotismo” peraltro non era stato ancora introdotto, e solo nel 1842 esso fu adottato dal medico inglese James Braid (1785-1860). Questo chirurgo inglese studiando a fondo la cosa si convinse della realtà del fenomeno dimostrando come fosse possibile indurre il sonno con le sole parole senza l’ausilio di altre forze. Coniò il termine ipnosi dal greco Hypnos (sonno) ed effettuò interventi chirurgici col nuovo metodo come incisioni di ascessi, cure dentarie, interventi ortopedici etc.

L’ipnotismo è uno stato di coscienza alterato la cui vera essenza sta nell’esperienza soggettiva. L’ipnosi è indotta più o meno rapidamente e completamente su tutti i soggetti ed è caratterizzata dalla diminuzione di alcune facoltà cerebrali come la volontà, la coscienza, l’attitudine a giudicare. Se il soggetto non ha perso che una parte della sua coscienza, mentre il suo giudizio e la sua volontà sono soltanto offuscati, l’ipnosi è parziale perché ha l’aspetto di un essere desto. Quando questa diminuzione dell’attività giunge sino alla perdita completa della coscienza abbiamo l’ipnosi totale. L’immaginazione, la coscienza istintiva, sia nell’ipnosi parziale che nell’ipnosi totale, parallelamente alla diminuzione dell’attività di giudizio, della volontà e della coscienza di se stessi, diventano più attive e reagiscono energicamente sull’organismo del soggetto.

Nell’ipnosi parziale, il soggetto è messo nell’incapacità di compiere certi atti o costretto ad eseguirne altri. La parola suggestiva dell’ipnotizzatore agisce allora sulla facoltà della coscienza istintiva del soggetto.

Nell’ipnosi totale il soggetto ha perso coscienza e, mentre nel sonno naturale non è in relazione con nessuno, nel sonno ipnotico non può pensare né agire che sotto l’impulso dell’ipnotizzatore. Un ordine dato al soggetto durante il sonno ipnotico può dar luogo all’eseguzione di atti provocati ad un determinato momento. La suggestione post-ipnotica indotta, agirà dopo il risveglio del soggetto anche a svariati giorni di distanza.